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Scacchi e ScacchieraRealizzato a: novembre 2003
A furia di praticare l'hobby dell'elettronica, ci si ritrova la stanza piena di componenti che, probabilmente, non si utilizzeranno mai. Quasi mai si tratta di componenti acquistati, ma piuttosto recuperati da vecchi televisori, schede industriali, stampanti, e chi più ne ha più ne metta.
La pistola è pronta da usare quando scotta lateralmente. Se non la si usa, e la si lascia collegata all'alimentazione, la colla si scioglie così tanto che comincia a colare dal beccuccio anche se non si preme il grilletto. Quindi conviene togliere la spina (non c'è interruttore) se non si deve usare la pistola per un po'. Occorre invece rimettere la spina per tempo quando si ha intenzione di usarla, poiché ci mette un bel po' a scaldare. Mai inserire la spina senza colla dentro la pistola perché si brucerebbe la resistenza interna, esposta alla sola aria e senza la colla a cui cedere calore. Dite che è facile dimenticare se si è lasciata la spina inserita o disinserita? Niente di più falso, poiché, udite udite, è stata prevista dal costruttore l'indicazione a distanza dello stato della pistola, nientemeno che olfattiva: puzza di colla: spina inserita; odore di pulito: spina disinserita. Tutta questa sofisticata modalità di funzionamento viene descritta come: "Controllo automatico della temperatura" sulla confezione, della serie: prendiamoci in giro! (Fortuna vuole che sapevo già come funzionavano queste pistole e non ci sono rimasto male, anzi mi son fatto una risata sulle parole controllo e automatico, che hanno un significato un po' diverso per uno che ha appena dato l'esame di controlli automatici ad ingegneria. Scusate se mi sono dilungato su una cosa che non vi ha fatto sorridere). Questa pistola costa pochissimo (io l'ho pagata 4 euro con in omaggio 5 stick di colla), ed è divertentissima da usare. Non ci si può aspettare un gran ché di tenuta da questa colla, il vero vantaggio è la rapidità di azione, la consistenza, il fatto che sia un isolante elettrico, che resti molleggiata una volta asciugata, e che si può rimuovere completamente senza lasciare traccia, a freddo tirando con violenza, oppure a caldo sciogliendola nuovamente. Svantaggi: tiene poco, col calore si scioglie nuovamente, fa fili durante l'utilizzo che è difficile tirare via (avete presente pasta con le mozzarelle fuse?).
Giocando con la colla e i componenti elettronici, ad un certo punto è uscito questo improbabile extraterrestre. E' stato costruito con tre ponti a diodi rotti (una partita uscita male, in cui un diodo era montato rovesciato; no, non erano neppure giratori: erano diodi collegati in modo inutilizzabile, a meno che non se ne volesse usare solo uno dei quattro), un SCR, reti resistive, che non ho mai utilizzato nei miei circuiti, e una induttanza montata in uno scatolino azzurro. Tutti componenti recuperati, tranne i ponti a diodi rotti che purtroppo ho acquistato, sia pure a prezzo irrisorio (2 euro 50 pezzi) ad una fiera di elettronica.
Condensatori più grossi per le torri, re e regina. Per la corona del re ho usato una croce di ferro presente in un porta-pila a bottone, infilata sopra un passacavo che si trova nelle cassette elettriche da esterni, in cui si taglia il cerchio del diametro del tubo corrugato da inserire. Per la corona della regina, ho sistemato 4 induttanze montate in scatolino rettangolare in cerchio. Per le torri ho lasciato gli elettrolitici così com'erano. Gli alfieri sono costituiti da un connettore Din-4. I cavalli, il pezzo più divertente da costruire, hanno per base un connettore DIN-5 femmina con doppio deviatore incluso, quindi un ponte a diodi capovolto, con i 4 reofori verso l'alto, e la testa verso il basso, il corpo da due chip in contenitore DIL-16 incastrati uno contro l'altro, e il muso fatto con due transistor o regolatori di tensione in scatolo TO220, incollati uno contro l'altro. Uso abbondante di colla è stato fatto per tenere i cavalli tutti insieme.
Abbiamo provato a giocare qualche partita, e ci si riusciva, con un po' di sforzo, ma era occorreva concentrazione ulteriore a causa della non distinguibilità dei pezzi a colpo d'occhio. Un mio amico, vista la scacchiera, si è offerto di dipingerla tutta con l'aerografo e le vernici utilizzate da lui che fa aeromodellismo. Prima ha passato una mano di primer bianco, quindi quattro mani di vernice. Ci ha messo tre giorni per dipingere tutti i pezzi. Ha fatto i pezzi bianchi con striature di due colori, tipo tuta mimetica militare per deserto, e i pezzi neri idem in due tonalità. Gli stessi colori sono ripresi sulla scacchiera, una semplice tavola di legno dipinta magistralmente, con l'uso di mascherine, dal mio amico, sempre in due tonalità a dare effetto marmo. Ha anche dipinto il bordo blu, e i numeri e le lettere in rosso.
Per fissare le cerniere ho usato da un lato le classiche viti autofilettanti, dall'altro, per fare prima, ancora una volta la colla termica, al limite della possibilità di tenuta in questa applicazione. Per evitare che il coperchio si rovesciasse all'indietro, ho messo una cordina (in realtà è un pezzo di filo elettrico sottile, poiché di questi ne ho a centinaia, mentre di spago e corda praticamente nulla), fissata con due chiodi, a lato della scatola e sul coperchio. Questo impedisce di fare sforzo sulle cerniere, in modo che la colla possa tenere.
Nella scatola sono stati poi realizzati in cartone dei separatori per riporre i pezzi degli scacchi,
in modo che non si muovano durante il trasporto. I pezzi degli scacchi sono 32, la scatola era stretta e lunga,
allora ho pensato di disporli in tre file da 11 pezzi: 3 x 11 = 33, e resta uno spazio vuoto.
Infiniti usi delle svegliette del tutto mille lireSulla scatola un giorno (forse mai) costruirò un timer per scacchi con display a led, oppure una versione molto più economica con una pila da 1,5 volt, un deviatore, e due svegliette dal tutto mille lire. (questo forse la farò davvero, visto che ci vogliono solo due euro e mezz'ora di tempo, su per giù. Unico svantaggio di questo approccio è che per resettare il conteggio bisogna ruotare le lancette manualmente, per il resto sono perfetti: impostato l'orario di allarme, suonano anche a tempo scaduto; sono veramente ottime queste svegliette a 52 centesimi, visto che un timer per scacchi costa più di 70 euro, e una capsula piezoelettrica con oscillatore costa più di due euro da un negozio di elettronica, e non suona forte quanto la sveglia dei piccoli orologi, misteri del mercato!Se si vuole aumentare la risoluzione dell'orologio, lo si può velocizzare, eliminando l'oscillatore originale e sostituendolo con un oscillatore astabile, costruito per esempio con due porte not (lo stesso per entrambi gli orologi), in modo da velocizzare gli impulsi: si può velocizzare l'orologio di circa 10 volte al massimo, in modo che ad un minuto corrispodano 6 secondi, ad un quarto d'ora un minuto e mezzo, e ad un'ora 6 minuti. Per girare a queste velocità conviene staccare la lancetta dei secondi, così l'orologio non deve sforzarsi per muoverla. Se si tenta di forzare una velocità superiore, l'orologio perde colpi. Questa possibilità di accelerare gli orologi l'ho provata quando volevo usarli come motori per un beam-bot (un robot ad energia solare), progetto che non ha mai funzionato per bene, purtroppo. |